In verità vi dico che in quanto lo avete fatto
a uno di questi miei minimi fratelli,
l’avete fatto a me
(Matteo 25, 40)
Se abbiamo la ventura di vivere abbastanza a lungo, allora facilmente ci troveremo nella situazione di dover dare un taglio a tutto quello che ci fa perdere tempo. Il desiderio di essere più concreti è dato anche dal fatto che a un certo punto, prima o poi, si comincia a desiderare che della nostra vita possa rimanere una traccia. Una qualche cosa, ma di cui, veramente, nel mezzo del cammino, o magari anche nell’ultimo suo tratto, si sia persuasi e convinti.
Viene sempre il momento in cui occorre distinguere ciò che fa la differenza in meglio nella vita, e che ne costituisce il valore, da ciò che invece la Bibbia chiama con il termine “vanità”, e che è ciò che passa, che non rimane, che è transitorio, come la nebbia del mattino o la scia della nave nell’acqua, che si ricompone subito dopo il suo passaggio.
Faremmo bene a pensarci. Tutte e tutti noi non vogliamo sprecare la nostra vita e nemmeno vogliamo che i nostri giorni siano vanità, o inutili. L’idea del giudizio, così forte nella Bibbia, sta appunto come monito per fare le cose giuste e le scelte migliori, e farle finché si è in tempo.
E allora cosa farà sì che la vita non sia stata vana? Secondo Gesù pare proprio che non saranno parole o averi, ma ciò che concretamente avremo fatto o no, e in particolare relativamente al nostro prossimo, perché sarà come averlo fatto a Dio. Non sarà dimenticato, ma al contrario peserà favorevolmente e probabilmente anche ci sosterrà e consolerà nei congedi o nelle svolte.
«Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v’è stato preparato fin dalla fondazione del mondo» (Matteo 25, 34). E una vita spesa bene si può dire che già abbia un piede in quel regno.
Stefano Fontana, pastore battista a Torino
Illustrazione di Silvia Tartara
Meditazione pubblicata sul numero di febbraio 2024 del Piccolo Messaggero, il bollettino delle Chiese valdese e battiste dell’area torinese. Chi fosse interessato a riceverne copia in PDF via email può farne richiesta a segreteria@torinovaldese.org.