«Rimanete nel mio amore e darete molti frutti»
Giovanni 15, 8-9
La settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani, che viene celebrata in tutto il mondo, quest’anno è stata preparata da 50 diaconesse della Comunità monastica ecumenica di Grandchamp in Svizzera che hanno sintetizzato così “Rimanete nel mio amore e darete molti frutti” i versetti del Vangelo di Giovanni cap.15, 5-9. Questi versetti che conosciamo bene partono dall’immagine della vite e dei suoi tralci, per farci comprendere come Gesù, la vite, fornisce a tutti coloro che lo seguiranno nutrimento e vita, ma spiega anche che i tralci, cioè coloro che lo seguiranno, non potranno né dovranno avere un ruolo semplicemente passivo, ma dovranno invece attivamente portare frutti d’amore e fraternità.
Rimanere nell’amore di Cristo è certamente il significato primo del racconto della vite e dei tralci, ma seguire Cristo significa davvero molte cose: ad esempio come porci nei confronti del nostro prossimo in vera fraternità, giustizia ed abnegazione, significa quindi anche incontrare con gioia fratelli che praticano la loro fede cristiana in modo diverso dal nostro.
Cari fratelli e care sorelle, l’ecumenismo è proprio tutto questo, è il momento nel quale i cristiani cercano di avvicinarsi e conoscersi meglio, cercano di capire quali siano le cose che li uniscono e quali quelle che li dividono, e tutto questo è lo scopo principale delle preghiere e, spesso anche delle rispettive confessioni di peccato rivolte al comune Signore. Allora proprio per tutte queste ragioni, io vorrei ancora una volta esortare tutti e tutte a riflettere, su quanto siano importanti quelle giornate che tentano di riunirci tutti/e nel nome di Cristo, per farci capire che in lui tutti/e siamo uno/a.
Che il Signore ci accompagni in questo difficile e travagliato momento e che ci sostenga, nonostante tutto, nella preghiera e nella certezza che il suo amore non ci abbandona mai.
Eugenia Ferreri
