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Meditazione: Un tesoro nascosto

Acquerello di Silvia Tartara

Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo, che un uomo, dopo averlo trovato, nasconde; e per la gioia che ne ha, va e vende tutto quello che ha, e compra quel campo.
Matteo 13, 44

Quando si trova qualcosa di grande valore, lo si afferra e tutto il resto diventa secondario. La gioia per quella scoperta è incontenibile.

Il Regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo: esso non si conquista, non si costruisce, ma ti capita davanti nell’annunzio di Gesù, ti sorprende e improvvisamente la vita diventa capace di distinguere ciò in cui vale la pena mettere tutta la vita, tutto quello che ne ha costituito, fino a quel momento, il senso e il centro.

Due cose mi colpiscono in questa parabola: la sorpresa e la gioia.

1° La sorpresa. Quel tesoro, prima non c’era. Il contadino non vi si era imbattuto, non ne conosceva l’esistenza. Poi l’incontro: entra nella sua vita una cosa nuova, sorprendente e la vita cambia improvvisamente corso. Prima il tesoro era nascosto e lui non aveva mai pensato che avrebbe potuto esserci qualcosa per cui valeva la pena fare qualunque cosa. Noi capiamo quello che c’è scritto, eppure siamo in grande difficoltà. Credo che la difficoltà sia legata al fatto che la sorpresa e la felicità di quell’uomo è riferita da Gesù all’Evangelo del Regno. Non è che non riusciamo a pensare a qualcosa che improvvisamente entra nella nostra vita tanto da non farci pensare ad altro e da cambiarci la vita. Mi vengono in mente solo esempi legati all’amore: quando improvvisamente ed inspiegabilmente ci innamoriamo, ci accorgiamo che la nostra vita, tutti i nostri pensieri si mettono, improvvisamente, a ruotare intorno ad un centro che prima non esisteva, e quasi sempre ci scopriamo capaci di fare e pensare cose che prima ci sarebbero apparse inaudite. Così anche se una persona cara è in difficoltà, se si ammala un figlio o una figlia, improvvisamente la vita acquista priorità che prima ci sarebbero parse assurde: per amore è possibile vendere tutto quello che hai, per amore si può dare il proprio tempo, donare il proprio lavoro, smettere di dormire, cambiare radicalmente le proprie abitudini. La parabola di Gesù dice proprio questo: l’Evangelo del Regno è un incontro che entra nella tua vita, e entra per rimanere, ti sorprende e ti convince a tal punto che la tua vita non è più la stessa. La parabola dice proprio questo: l’amore è il segreto di Dio, il tesoro nel campo, il regno di cui parla Gesù. E l’amore è entrato nella tua vita: ti viene incontro e non gli importa niente che tu non sia amabile, che tu sia meschino o meschina, che tu sia incapace di slanci. Dio ti ama come sei e dà alla tua vita quell’amore per cui si può anche morire, certi che niente e nessuno ce lo potrà più togliere.

2° La gioia: è per la gioia che quell’uomo vende tutto quello che ha e compra il campo. Non è sacrificio, ma gioia. Non rinuncia, ma una gioia che mette le ali ai piedi. Se della fede conosciamo solo la fatica, il peso della coerenza, il dovere del servizio, non abbiamo incontrato il regno di Dio, ma una sua caricatura. Perché la scoperta dell’amore di Dio mette nel cuore e nella vita una grande gioia e una speranza incontenibili. Si tratta di riconoscere il tesoro, anche se è nascosto fra molte macerie, anche se il male continua ad agire dentro e fuori di noi. Ma il tesoro c’è ed è prezioso, e val la pena di mettere in quel tesoro tutto ciò che siamo.

Maria Bonafede
pastora valdese a Torino

Meditazione pubblicata sul numero di marzo 2022 del Piccolo Messaggero, il bollettino delle Chiese valdese e battiste dell’area torinese. Chi fosse interessato a riceverne copia in PDF via email può farne richiesta a redazione@torinovaldese.org.

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