Nei giorni scorsi ha concluso il suo lungo cammino terreno Carlo Papini, a Genova, la sua città. Vorrei ricordarlo con poche parole: sento ancora riecheggiare la sua ironia pungente di quando era a Torino, direttore della Claudiana. Un credente impegnato, molto impegnato, tanto da dirigere l’editrice Claudiana come diacono. Un uomo colto, dalla grande umanità che nascondeva dietro una facciata di ironia e inflessibilità, una grande capacità di ascolto e di accompagnamento. Con lui Claudiana ha cercato di essere il punto di riferimento per il libro protestante in Italia, missione non certo facile per la pochezza delle risorse ed anche per la chiusura culturale del nostro Paese. Personalmente non posso che essergli grata per il coraggio che dimostrò quando rese pubbliche le notizie che, fuori dal coro plaudente anche di persone di scienza e di cultura, dimostravano la falsità della Sindone di Chambery, poi a Torino, da sempre oggetto di una venerazione che sfiora l’idolatria. Rispetto agli interessi di Carlo Papini sembra riduttivo, ma illustra un percorso di un credente aperto al mondo che ne coglieva le contraddizioni. Un pensiero affettuoso alla moglie Lydia Caponetto, e ai figli Nora e Roberto, compagni di scuola domenicale, cresciuti nella nostra comunità.
Patrizia Mathieu