Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo metta a servizio degli altri.
I Pietro 4,10
Il versetto del mese di maggio indicato da “Un giorno e una Parola” ci mette di fronte ad un importante compito, quello di non chiuderci in noi stessi, di non guardare solo entro le quattro mura della nostra casa, ai nostri bisogni, ai nostri problemi, i nostri limiti e ai nostri sogni, ma cercare di aprire le finestre e le porte per guardare fuori e osservare di cosa potrebbero avere bisogno gli altri, i nostri vicini.
Cosa possiamo mettere al servizio degli altri, delle nostre amiche e dei nostri amici, delle nostre sorelle e dei nostri fratelli, della società in cui viviamo?
Ognuno di noi ha ricevuto almeno un dono da spendere per la comunità, anche una piccola cosa condivisa è un grande segno di servizio gli uni per le altre e ci ricorda che l’amore di Dio come manifestazione della sua grazia si può solo moltiplicare.
Una parola gentile, un mezzo sorriso sotto la mascherina, uno sguardo, un messaggio, una telefonata sono piccoli gesti che però fanno percepire quell’amore che viene da lontano. Un piccolo gesto per l’altro o l’altra è uno spicchio di sole nell’oscurità che stiamo vivendo in questo momento.
Dio ci ha chiamati ad un compito ancora più grande, quello di amministrare bene la grazia di Dio. Dio per grazia ci ha resi suoi figli e sue figlie, ci ha riscattati dalla nostra pochezza, ci ha amati e ci ama anche quando per noi è difficile volerci bene e ci invita a non tenere stretti per noi quell’amore, ma a renderlo visibile nella condivisione del nostro meglio per la nostra vicina, per il nostro amico.
Il dono che abbiamo ricevuto trova il suo significato e può dare nuovi frutti solo se messo al servizio dell’altro, con generosità potremo poi raccogliere frutti gustosi della grazia di Dio. Che il Signore ci sostenga e non ci faccia perdere il gusto della grazia ricevuta che va condivisa e moltiplica l’amore di Dio per ciascuno e ognuno di noi.
Sophie Langeneck
