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Meditazione: la risposta del Signore è preziosa

Illustrazione di Silvia Tartara

Egli propose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che aveva seminato buon seme nel suo campo. Ma mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò le zizzanie in mezzo al grano e se ne andò. Quando l’erba germogliò ed ebbe fatto frutto, allora apparvero anche le zizzanie. E i servi del padrone di casa vennero a dirgli: “Signore, non avevi seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c’è della zizzania?”.
Egli disse loro: “Un nemico ha fatto questo”. I servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a coglierla?”. Ma egli rispose: “No, affinché, cogliendo le zizzanie, non sradichiate insieme con esse il grano. Lasciate che tutti e due crescano insieme fino alla mietitura; e, al tempo della mèsse, dirò ai mietitori: Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio”».

Matteo 13, 24-30

Nel campo della nostra parabola, come nella nostra vita, il bene e il male si somigliano, crescono insieme, la frontiera tra bene e male è sottile, così sottile che se provi a estirpare il male per un raccolto tutto buono, rischia di venir via anche il bene. E Dio lo sa che questa è la realtà e che in essa il Regno dei cieli avanza senza strappi, convincendo le coscienze, lasciando la libertà agli uomini, alle donne di credere e di scegliere il bene e l’amore come possibilità aperte ogni giorno e sempre a rischio che il peccato prevalga, che la morte abbia ragione sulla vita. Non vorremmo che fosse così, vorremmo poter separare con nettezza ciò che è giusto e buono da ciò che rovina e distrugge. Per questo i servitori chiedono al padrone del campo: “Vuoi, Signore, che andiamo a cogliere le zizzanie?” È una domanda importante, è una preghiera vera che dice: “Signore, non lasciarci convivere con il male, con il male che facciamo, e con il male che subiamo e che non riusciamo a sopportare. Consentici di toglierlo dal campo. È la nostra domanda, ma è, da sempre, anche una tentazione. Crediamo di saper individuare l’erba cattiva e di riuscire a non strappare anche la buona. Siamo tentati di dividere l’umanità in buoni e cattivi, in bianco e nero.

La risposta del Signore è preziosa: lascia che grano e zizzania crescano assieme. Lascia che il campo cresca, vivi la speranza e prova ad acquistare lo sguardo di Dio che confida nella crescita del grano, buono e abbondante. Guarda alle promesse di Dio, alla sua libertà che ci fa liberi, anche di sbagliare, anche di andarcene da lui, ma anche di chiedere perdono a Lui e alle persone che feriamo, e libere, liberi di credere e di restare e di attendere il giorno in cui vedremo faccia a faccia.

Maria Bonafede

Meditazione pubblicata sul numero di novembre 2022 del Piccolo Messaggero, il bollettino delle Chiese valdese e battiste dell’area torinese. Chi fosse interessato a riceverne copia in PDF via email può farne richiesta a redazione@torinovaldese.org.

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