Ma grazie siano rese a Dio, che sempre ci fa trionfare in Cristo e che per mezzo nostro spande dappertutto il profumo della sua conoscenza.
2 Corinzi 2, 14
Queste parole dell’apostolo Paolo in un primo momento ci sorprendono. Certo, abbiamo molte cose per cui possiamo ringraziare il Signore, e sono sempre più convinta che una delle abitudini più sane che possiamo allenarci a coltivare è quella di riconoscere e di ricordare, in mezzo alle tante voci in negativo dei nostri bilanci, anche quello che abbiamo ricevuto dal Signore come dono: incontri, possibilità, vicinanze, lontananze, le tante piccole e grandi cose di cui è abitata la nostra esistenza.
Però, tra i tanti motivi che possono venirci in mente per ringraziare il Signore, questo che Paolo ci indica non è proprio il primo che ci verrebbe alla mente: e cioè il fatto che, tramite noi, si possa spandere dappertutto l’effetto positivo (il profumo!) della conoscenza del Signore. Insomma, succede che tutto ciò che abbiamo conosciuto di Dio – il perdono, l’accoglienza, la difesa degli ultimi e delle ultime, la volontà di bene per l’umanità e per il creato – attraverso di noi si può spandere dappertutto: attraverso le parole che diciamo, attraverso ciò che facciamo, attraverso quello che siamo. Lì dove la vita ci porta, a volte meno consapevolmente, altre volte più consapevolmente, siamo anche, oltre che testimoni, moltiplicatrici e moltiplicatori di quel pane di vita che ci ha nutrite, ci nutre e che può nutrire ancora altre e altri.
Non so se abbiamo sempre la capacità di vedere le nostre vite di fede come un “trionfo in Cristo”, assorbiti e assorbite come siamo da vite che ci sembrano spesso molto più ordinarie, tanto che a volte ci sembra di poter chiedere a Dio non molto di più di una esistenza che sia almeno sopportabile, di una testimonianza che sia almeno sufficientemente buona.
Ed ecco perché queste parole di Paolo, per quanto altisonanti, possono servire a rinnovare in noi uno sguardo più alto e più sereno, persino, oso dire, più fiero. Fiero del vangelo di Cristo, e delle benedizioni che l’amore di Cristo può portare a chi le riceve.
Nella prima lettera di Giovanni leggiamo: “Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede” (1 Gv 5, 5): tra i tanti pensieri che pensiamo, eccone uno che forse pensiamo meno di altri, e di cui però abbiamo proprio bisogno, per aver chiaro che cosa ci è affidato e per fare bene al mondo.
Paola Zambon, pastora battista a Torino
Meditazione pubblicata sul numero di dicembre 2022 del Piccolo Messaggero, il bollettino delle Chiese valdese e battiste dell’area torinese. Chi fosse interessato a riceverne copia in PDF via email può farne richiesta a segreteria@torinovaldese.org.