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Il dono di Dio per la vita eterna

Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio,
affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

(Giovanni 3,16)

L’amore di Dio è il significato più profondo di tutta la storia umana e salvifica: Dio ci ha creati per amore, e per amore ci ha salvati in Cristo. C’è da dire che Dio non ha amato il mondo nonostante il peccato, ma ha amato il mondo nella sua tragica realtà del peccato. Il riformatore Lutero ha scritto: «Il peccatore è bello perché è amato, non è amato perché è bello». L’amore di Dio è incondizionato, libero dalle circostanze esterne. L’amore è il segreto più intimo e più profondo di Dio nel suo rapportarsi con l’umanità peccatrice. Non è, tuttavia, empatico con il mondo, ma un amore creativo, che vuole trasformare il mondo, e che mette in discussione la potenza della morte offrendo la vita eterna. Al mondo del peccato e della morte Dio ha fatto il dono del suo unigenito Figlio, che si è incarnato nella persona umana di Gesù di Nazareth, morto sulla croce per la salvezza eterna di tutti coloro che credono in lui, giacché ogni essere umano, senza eccezione alcuna, si trova nella perdizione. La fede, perciò, consiste nell’accoglienza nella propria vita dell’amore di Dio manifestato nella persona di Gesù, e nel confessare che Gesù Cristo è il Signore e il Salvatore del mondo.

Il cammino che da Natale porta a Pasqua è un cammino della riscoperta dell’amore di Dio, in quanto credere nell’incarnazione di Cristo, cioè nella venuta di Gesù nel tempo è credere nell’amore di Dio, che è più forte di tutte le distanze che esistono nel mondo, tra gli esseri umani, e perfino tra il cielo e la terra. Il messaggio del Natale appena celebrato è che Dio ha annullato la distanza tra il cielo e la terra, tra Lui, l’Infinito e la finitudine della nostra condizione umana.

Credere nella Passione, morte e risurrezione di Gesù è credere che «Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici» (Gv 15,13), e credere nella vittoria dell’amore di Dio sul male, sulla sofferenza, sulla morte.

Di fronte all’opera di Dio in Gesù Cristo il nostro primo autentico sentimento non può che essere che di gioia e di riconoscenza. È questa la Buona novella dell’amore di Dio da accogliere con fede, e di cui siamo chiamati a essere testimoni nel nostro tempo.

L’amore di Dio è l’unica parola che possiamo dire per contrastare i tanti mali che dilaniano il nostro mondo, ed è la parola che ci manda a incontrare chi si trova nella difficoltà e nella sofferenza, così come Cristo ci ha incontrati nella nostra condizione di peccato e ci ha tratti fuori da esso per farci vivere nella libertà dei figli e delle figlie di Dio.

Jean-Félix Kamba Nzolo

redazione media
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